Dall’intelligenza alle intelligenze! VIII Congresso Internazionale sul potenziale

Anche quest’anno come nel 2017 siamo presenti a Pavia al Congresso internazionale sulla plusdotazione. 

La differenza tra il 2017 e questo VIII Congresso consiste nel fatto che, anche noi come docenti, famiglie, psicologhe portiamo il nostro contributo e testimonianza, chiamati dalla Professoressa Zanetti a condividere l’esperienza di questi anni con i nostri bambini e ragazzi APC e plusdotati.

 Il congresso pone l’accento sulla dimensione emotiva e sull’instancabile rete di scuole e collaborazioni grazie all’infaticabile Professoressa Zanetti. Il suo entusiasmo e la sua professionalità ha creato collaborazioni con la regione Puglia, Sardegna, città lombarde e del Lazio coinvolgendo la realtà dell’università di Ljubljana con l’intervento illuminante della professoressa Jurisevic. 

La Prof.ssa M. Assunta Zanetti, la Dott.ssa Maria Foscoliano e l’insegnante Giovanna Wiplinger Croce

I relatori si susseguono nelle giornate del 29 e 30 marzo 2019, la condivisione tra esperti clinici e professori universitari, i loro dibattiti moderati magistralmente dalla professoressa Zanetti, diventano spunto di riflessione. Si sottolinea la ‘presa in carico dell’aspetto emotivo’ per  riequilibrare l’asincronia dei gifted: il superamento del ‘cogito ergo sum in esisto perché “sento”.

 Le neuroscienze e la bioscienza illuminano sul meraviglioso funzionamento dell’intelligenza gifted e si evidenziano gli aspetti e le problematiche degli adolescenti e degli adulti plusdotati per rimarcare la fondamentale importanza di una precoce educazione dei bambini e dei ragazzi a partire dalla scuola dell’Infanzia e addirittura a partire dall’asilo nido. La formazione docente gioca un ruolo essenziale, a Vicenza l’anno prossimo comincerà nella scuola Maffei una sezione SEM del prof. Renzulli.

 La giornata del sabato accoglie moltissimi presidi e docenti che, in collaborazione con il labTalento, cercano di dar voce ai diritti degli studenti APC. Nonostante un’applicazione della normativa ancora debole nel mondo della scuola in merito all’Alto Potenziale, emergono la positività dei numerosi interventi mirati allo sviluppo dei ‘gifted’ inclusi nelle varie realtà scolastiche del territorio.

 La forza della condivisione e la passione di molti docenti nel costruire una proficua collaborazione con la Prof. Zanetti danno il via a testimonianze e realtà scolastiche dove includere e potenziare le intelligenze è possibile nonostante le difficoltà.

 Dieci anni di labTalento hanno formato e costruito collaborazioni con docenti e psicologhe nel territorio nazionale e internazionale per dar vita ad una realtà scolastica inclusiva in relazione con tutte le agenzie educative territoriali. In alcune scuole il talento e le intelligenze possono svilupparsi armonicamente ed essere incluse in realtà ordinarie, dove differenziare è possibile, dove potenziare e compattare diventa la norma affinchè tutti gli alunni possano crescere in una scuola che offra serenità e benessere psico-fisico insieme a competenze adeguate secondo i bisogni di ciascuno.

 G. Wiplinger Croce

Primo Summer Camp sardo per i ragazzi ad Alto Potenziale!

Il 27 luglio è terminata la settimana dedicata al Summer Camp sardo che ha visto 27 ragazzi dai 5 ai 13 anni sperimentare, condividere e scoprire sé stessi in contesti significativi e laboratoriali.

Grazie ad un’idea nata dalla Prof. Zanetti M.Assunta direttrice del LabTalento di Pavia in collaborazione con la Dott.ssa Foscoliano Maria e tutto lo studio psicologico Kaleidos di Cagliari e l’Associazione Plusdotazione Sardegna è stato possibile realizzare il primo Summer Camp in Sardegna per i ragazzi plusdotati.

Nel viaggio cognitivo e relazionale intrapreso, i ragazzi sono stati coinvolti in un percorso che è partito dalla ricerca delle proprie origini con l’aiuto dell’archeologa Ilaria Montis, proseguito alla scoperta del proprio corpo e della gioia nel movimento grazie all’Associazione sportiva Farecontatto,  e poi approdato al mondo virtuale e le sue sfide con la guida di Alessia Luca, Formatrice professionale e Instructional Designer.

Parallelamente al coinvolgimento nel percoso, i ragazzi hanno elaborato un diario di bordo alla scoperta di sé stessi e delle proprie passioni con l’aiuto della Dottoranda Silvia Murru e della laureanda Giulia Zanetti.

Nelle giornate del 23 e del 27 luglio, apertura e chiusura del SummerCamp 2018, la Prof.Zanetti ha avuto l’occasione di incontrare gli insegnanti e i genitori illustrando loro le principali caratteristiche dei ragazzi APC (Alto Potenziale Cognitivo) e offrendo la sua esperienza in un parent trainingper la gestione della loro ‘intensa emotività’.

Si è inoltre ribadita la necessità per la scuola di adottare percorsi di arricchimento individualizzati e strategie efficaci atte ad aiutare e a sviluppare il potenziale cognitivo, andando quindi incontro ai bisogni specifici di questi ragazzi.

L’esperienza del Summer Camp si è rivelata un cammino costruttivo che ha incontrato le necessità  e i bisogni cognitivi dei ragazzi APC senza trascurare l’aspetto emotivo relazionale così particolare e ‘intenso’ che caratterizza lo sviluppo evolutivo di ognuno di loro.

Si ringrazia la Prof.ssa Zanetti M.Assunta per il suo encomiabile contributo, la Dott.ssa Foscoliano Maria e lo Studio Kaleidos, il Dirigente Dott.Vincenzo Pisano dell’Istituto Comprensivo Porcu Satta n°1 di Quartu Sant’Elena che ha sostenuto l’iniziativa e la Dirigente Anna Maria Maullu che ha ospitato l’evento nelle giornate del 23 e del 27 luglio nel Liceo Scientifico Brotzu a Quartu S.E. e tutti coloro che hanno contribuito a rendere questa esperienza unica e significativa che apre una nuova pagina nel campo dell’Alto Potenziale Cognitivo in terra sarda.

Referente Plusdotazione
Ins. Giovanna Wiplinger Croce & Staff Plus.dot.Azione Sardegna

 

 

Accendi la mente del tuo bambino – parte 1

Dal libro ‘Light up your child’s mind’- ‘Accendi la mente del tuo bambino’ di Joseph Renzulli e Sally Reis con Andrea Thompson

CREATIVITA’ SOCIALMENTE COSTRUTTIVA: CAMBIARE IL MONDO (ALMENO UN PO’)

Melanie era una ragazzina timida, tranquilla conosciuta per la sua gentilezza. In quinta elementare, ogni mattina, osservava dal finestrino dello scuola bus, l’autista che si fermava per prendere un ragazzino minuto dall’aspetto un po’ trasandato. Sua madre doveva incoraggiarlo a salire e quando neanche questo funzionava, lo spingeva affettuosamente.

Dopo qualche settimana, l’interesse di Melanie crebbe sempre di più per questo ragazzino con gli occhiali spessi, con grosse lacrime che generalmente rigavano il suo volto. Dopo qualche domanda Melanie seppe che frequentava la seconda elementare, il suo nome era Tony, ed era ipovedente.

La bambina cominciò a raccontare di Tony alla mamma che, la incoraggiò a sedere davanti sull’autobus con lui e a parlargli. Il giorno dopo seguì il consiglio della madre e chiese al bambino perché stava piangendo.

“Odio la scuola – disse Tony sommessamente – “Bè, a molti di noi non piace assolutamente andare a scuola,” disse Melanie, “ma nessuno di noi piange mentre sale sull’autobus.” Tony spiegò che i bambini lo prendevano in giro per via dei suoi occhiali; qualche volta lo facevano inciampare mentre entrava nell’edificio scolastico; gli venivano dati libri fatti apposta per lui con le lettere stampate con caratteri grandi per le materie scolastiche, ma non riusciva a trovare nella biblioteca della scuola qualcosa che potesse leggere per puro divertimento. “Quando tutti vanno in biblioteca, devo far finta di leggere perché non riesco a trovare libri stampati con lettere abbastanza grandi per me.” Melanie gli fece ancora qualche domanda e scoprì che amava i libri di avventura, le storie misteriose e libri di sport.

Melanie ci pensò un po’ e andò dalla sua insegnante preposta per l’arricchimento del curricolo (in America esistono figure preposte per l’estensione del programma dei bambini/ragazzi AP) con l’idea di fare in modo che Tony diventasse il ‘suo progetto.’ L’insegnante l’aiutò a delineare un piano per il progetto. Dapprima Melanie fece in modo che Tony fosse sempre scortato da due ragazzi un po’ più grandi che si facevano rispettare a scuola, soprattutto all’entrata, sull’autobus e durante la mensa. E così la ‘presa in giro e gli assalti’ si spensero e Tony venne considerato come un ragazzo ‘figo’ perché aveva le sue rispettabili guardie del corpo. Poi coinvolse i ragazzi degli ultimi anni della scuola Primaria e del primo anno della scuola Media noti a scuola perché sapevano scrivere bene, e creare così libri stampati con lettere grandi e che trattassero argomenti relativi agli interessi di Tony: sport e storie avventurose. Melanie diventò l’editrice e la produttrice della serie ‘Tony’. Nell’arco di molti mesi questo progetto produsse un notevole cambiamento in Tony che non odiava più la scuola. Era molto orgoglioso dei ‘suoi’ libri soprattutto perché altri ragazzi li consultavano anche perché ormai facevano parte di una sezione speciale della biblioteca della scuola dedicata alla sua serie. Tony divenne dunque una specie di celebrità a scuola.

Quando a Melanie furono chieste spiegazioni riguardo al suo lavoro rispondeva: “Bè, non ha cambiato il mondo ma almeno ha cambiato la vita di un piccolo bambino”.
Melanie amava il “suo progetto” e quando crebbe diventò un’assistente sociale.

’Nessuna società può sostenere sé stessa a meno che i suoi membri non abbiano imparato la sensibilità, le motivazioni e le capacità coinvolte per assistere e prendersi cura di altri essere umani. Eppure la scuola, che porta in sé la responsabilità primaria di formare i giovani ad una effettiva partecipazione alla vita adulta, non offre ampie opportunità dove questa tipologia di apprendimenti possano aver luogo.’
(Psicologo sociale Urie Brofenbrenner)